22 maggio 2008 - IL PONTE - Ancora misteri sul quadrigetto precipitato nel 1984 a Lentini "Personale Usa, con guanti, tute e mascherine ispziononò l'area"

Santi Terranova: "Ho chiesto che dopo vent'anni, si togliesse il segreto di Stato su quando accaduto"

Non ha fine l'emergenza leucemie a Lentini: 25 i nuovi casi segnalati dall'Associazione Manuela-Michele che dal marzo 1991 lotta per far luce sulle cause di un fenomeno che non ha ancora responsabili. E ancora, a distanza di oltre due anni, non si sa quasi nulla sugli esiti della denuncia presentata nel gennaio 2006 dal penalista Santi Terranova di Lentini alla Procura della Repubblica di Siracusa."Da quel momento sono passati mesi senza che alcunché si muovesse. II primo segnale che si fosse ad una svolta c'è stato solo dopo un convegno, organizzato a Catania nel settembre 2007, sul possibile nesso eziologico tra l'insorgere delle leucemie e la contaminazione da uranio impoverito o la eventuale presenza di scorie radioattive. Vi hanno partecipato anche personalità provenienti da Amsterdam alle cui porte, nel 1992, è precipitato un Boeing della compagnia di bandiera israeliana spandendo nei dintorni il proprio carico di 130 chilogrammi di uranio impoverito, come accertato da una commissione d'inchiesta olandese. All'incontro era presente anche il procuratore Roberto Campisi. Ho successivamente saputo dallo stesso procuratore che aveva costituito, per le opportune indagini, una commissione di 5 consulenti, tra cui il professore Anselmo Madeddu, responsabile del registro delle patologie tumorali di Siracusa, il professore Elio Insirello, docente di genetica molecolare all'Università di Messina, il professore Salvatore Sciacca, direttore dell'Istituto di Igiene dell'Università di Catania." L'ipotesi di lavoro si incentra sulla presenza di scorie radioattive nel territorio lentinese, dovute eventualmente alla vicina base militare di Sigonella o sugli effetti di due gravi incidenti aerei verificatisi in loco negli anni 80 e ancora coperti da segreto di Stato. II 12 luglio 1984. alle ore 14,45 precipito un quadrigetto Lockheed C141B "Starlifter dell'US Air Force, con un misterioso carico di 44 tonnellate diretto in Kenia e nel giugno del 1985 fu la volta di un altro velivolo dell'aviazione americana, in volo verso la base. Non sono molte le notizie sul lavoro della commissione ma sappiamo che si è proceduto a uno screening delle acque, che non avrebbe fornito alcuna valida indicazione, e che si è ipotizzato il controllo sulle urine di un campione significativo di popolazione, dato per “imminente" ma mai partito a quanto risulta. Probabile invece che si stiano attuando rilevamenti sulla presenza di radioattività ma tutto e celato dietro la coltre del segreto istruttorio."Ho chiesto che a distanza di vent'anni si togliesse il segreto di stato sui fatti accaduti – precisa l'avvocato Terranova – e ritengo che sarebbe il caso di procedere a comparazioni con le analisi che hanno riguardato i militari italiani reduci dalle missioni in Bosnia che hanno contratto la leucemia mieloide proprio perché a contatto, senza alcuna protezione, a differenza di americani e inglesi, con uranio impoverito". Apre poi sconsolato le braccia quando gli chiedo quali possano essere i tempi utili ad avere delle risposte: "Un'inchiesta può durare anche 10 anni, a volte dipende dall'insistenza delle parti offese, da quanto gli organi inquirenti si sentano sotto osservazione". Conosce bene i tempi della giustizia l'avvocato e sa bene anche quanto grande possa essere la pazienza e la perseveranza della gente, delle stesse vittime, lui che ha sollecitato i genitori dell'Associazione Manuela-Michele a un'azione più incisiva per fare chiarezza su un passato che probabilmente ha ancora molto da dire: lui che ha deciso di spendersi in prima persona quando ha visto quella tremenda malattia portar via in pochissimi giorni un diciottenne,"un ragazzone che abitava nel mio stesso stabile". Può essere fulminante la leucemia mieloide, e lo è soprattutto con i più giovani. A Lentini si muore in percentuale tre volte in più di quanto accada nel resto della provincia, in Italia, ma sembra che queste morti non gridino vendetta per nessuno, se non per chi ha vissuto, vive quel dramma. Eppure non sono pochi gli indizi presenti nella dettagliata denuncia del penalista e che andrebbero attentamente valutati. Anche solo la cronaca dei fatti del primo incidente aereo - dell'altro si hanno poche informazioni - solleva dubbi irrisolti: dopo qualche minuto dallo schianto in cui perse la vita l'intero equipaggio, 9 persone, gli Americani, giunti sul posto, avevano già creato intorno alla zona un cordone sanitario e impedito l'intervento dei mezzi di soccorso locali. L'indagine, dal primo momento, venne sottratta alle Autorità italiane e su quello che seguì cadde il totale silenzio. Ma restano alcune foto di quei fatti, dell'incendio che durò almeno 3-4 ore mentre il fumo si dirigeva verso Lentini e Carlentini come riferito da un testimone: -Su un automezzo dei pompieri, forse per il forte calore che emanavano i resti dell'aereo, esplose un serbatoio contenente una sostanza schiumosa, investendo un pò tutti quelli che erano accorsi. Un militare americano. armato di un grosso fucile a pompa. accortosi che stavo scattando delle foto. si avventò verso di me tentando di strapparmi dalle mani la macchina fotografica. Non vi riuscì perché ebbi il tempo di scappare. La zona venne circondata dai militari americani che impedirono l'accesso a chiunque, anche ai Carabinieri, agli agenti di Polizia intervenuti circa un quarto d'ora dopo l’incidente. Personale americano, fornito di guanti tute maschere, ispezionava la zona alla ricerca dei resti umani. La statale rimase chiusa per un mese e mezzo, oltre 100 galline furono trovate morte ma non bruciate. La terra dove era caduto l'aereo fu rimossa e trasportata non si sa dove". È una forzatura invece secondo l'avvocato Terranova il particolare che due vigili urbani, intervenuti in quella circostanza, sarebbero morti di lì a poco per cause riconducibili all'incidente: "Uno di loro era un mio cugino: è vero, è morto per un tumore fulminante, ma l'altro se ne è andato per un infarto". C'è invece un altro aspetto che andrebbe approfondito secondo (avvocato: `Bisognerebbe fare chiarezza sulle modalità con cui gli Americani hanno proceduto al risarcimento nei confronti dei proprietari degli agrumeti della zona. Non solo vennero risarciti coloro che avevano ricevuto danni evidenti per l’incendio provocato dallo schianto dell’aereo ma anche chi, al massimo, aveva qualche albera con le foglie bruciacchiate, risarcimenti decisamente superiori al danno reale. Un mio testimone ha riferito di aver ricevuto 50 milioni di lire, e a quel tempo erano una bella cifra, solo per qualche foglia bruciata. Veniva così risarcito il frutto per 20 anni". La denuncia presentata ipotizza il reato di "strage colposa" e qualcuno dice che le indagini volute dal procuratore Campisi si concluderanno in aprile.